Carissimi Colleghe e Colleghi,
ricordiamo tutti con nostalgia il Natale dell’anno scorso, certo che nessuno di noi, nel salutarci e farci gli auguri, si sarebbe aspettato di vivere poi un lungo anno tanto drammatico e pesante, un anno che lascerà un segno profondo nel nostro modo di essere, come persone e come società.
Se prima eravamo impegnati nel mantenere dritta la barra del timone verso obiettivi definiti e sicuri, ci siamo ritrovati di colpo nell’incertezza di una vera tempesta, costretti a manovrare quello stesso timone con prontezza, agilità e coraggio, per superare insidie sconosciute e dirigerci verso acque meno agitate. La sfida per noi tutti è oggi quella di essere sentinelle in questo mare in tempesta e moltiplicare la nostra capacità di ascolto e vista dell’orizzonte.
Ecco allora che questo Natale può diventare il momento giusto per fermarci a riflettere su come la nostra comunità possa ritrovare nello spirito di una festa tradizionale un senso nuovo e più profondo di unità e solidarietà.
Oggi più che mai, infatti, abbiamo bisogno di stare uniti, perché il nostro impegno comune sul piano professionale sia quello di sfruttare tutte le nostre doti e capacità, reinventando la professione e ampliando i suoi orizzonti a condizioni e valori emergenti che, in tutta la loro urgenza, hanno davvero bisogno di un nostro apporto da protagonisti, anche per affrontare nuove opportunità a livello nazionale ed europeo.
E quando parliamo di valori e professione, intendiamo dire che è finalmente necessario dimostrare anche le qualità di persone che siamo, meno individualisti, meno autocentrati, più solidali, per ampliare la rete di relazioni professionali sui binari di nuove forme di collaborazione, che nel valorizzare le nostre competenze uniche e specifiche, le collochino in una dimensione di ancor maggior valore per la comunità tutta. Possiamo offrire molto per la nostra categoria e per il benessere comune, ed è il momento di rivendicare con forza e sensibilità anche un nostro protagonismo verso questo obiettivo.
Naturalmente il mio primo augurio è che in questo momento delicato siano preservati per ciascuno la salute e gli affetti, pensando al nostro futuro e a quello dei nostri cari con il dovere della fiducia. La stessa fiducia che ci ha portato per quest’anno a voler mettere in evidenza il desiderio di recuperare quella leggerezza che può diventare essa stessa un elemento di vero proprio benessere, soprattutto se, lontana dall’ignorare o affrontare con superficialità la drammaticità del momento, può servire anche ad altri ad alleviarne il peso.
Di qui l’idea di riprendere nella nostra comunità la più tradizionale delle forme di aggregazione natalizie: il gioco. Una OTALLotteria che, facendoci tornare un po’ bambini, contribuisca a riaprire il cuore ad una dimensione positiva verso il futuro, ma anche un’occasione concreta di portare vicinanza con un po’ di sollievo e speranza a chi è stato persino più toccato di noi da quest’anno difficile. Da qui la decisione anche di contribuire con donazioni spontanee anonime all’Opera San Francesco per i Poveri ONLUS, fondata dai Frati Cappuccini nel 1959, che soddisfa bisogni primari e reali di persone in grave difficoltà offrendo loro ascolto e protezione per i bisogni di assistenza personale, alimentare, sanitaria.
Cliccando sul link di seguito si aprono le indicazioni per effettuare la donazione direttamente sul sito del Opera San Francesco per i Poveri ONLUS.
Un augurio sincero di serene feste a tutti e soprattutto di un anno decisamente migliore che ci faccia scoprire ancora migliori come persone e come professionisti, sempre con la tenacia e l’ottimismo che ci contraddistinguono.
Con affetto e stima
Il Presidente Massimo Artorige Giubilesi e il Consiglio Direttivo OTALL